Portare a termine il corso in Tadini è stato come mettermi un vestito cucito su misura.
L’idea di frequentare il Corso "Tecnico per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente - esperto dei processi geomatici", nasce in un particolare momento di vita. Trovatomi senza lavoro ho sentito la necessità di riqualificarmi e di riposizionarmi sul mercato. Ho così iniziato a frequentare il centro per l’impiego di Piacenza che organizzava degli incontri per la formazione e la compilazione del curriculum vitae, ed è lì che ho conosciuto il corso di “Tecnico per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente – esperto dei processi geomatici”, banalmente, raccogliendo un volantino da una bacheca. Le mie conoscenze in materia allora erano zero, ho dovuto googlare la parola geomatica per capire di cosa si trattasse.
Sembrava interessante ma impossibile, 800 ore, un anno intero di studio, “vabbè io chiamo poi si vedrà”. Così è stato, ho chiamato il Centro Tadini, mi ha risposto Alice e da lì è stato tutto semplice, compilo una domanda, un documento, un test di ammissione, selettivo ma accessibile e inizia un percorso che a me ha cambiato la vita, letteralmente.
Inizia così il mio percorso al Centro di Formazione in una giornata di fine novembre e già dalle prime lezioni con il prof. Mario A. Gomarasca si è aperta una finestra su un nuovo mondo, satelliti, cartografia, topografia, ambiente, agronomia, territorio, foreste, informatica… gli argomenti erano talmente tanti e interessanti che è stato naturale lasciarsi coinvolgere, anche quando “quello di matematica” ti prendeva a pugni nello stomaco con l’analisi statistica bivariata. Il mio interesse però era orientato verso la cartografia, il telerilevamento e l’analisi del territorio ed è in questi ambiti che già durante il corso nascono le piccole collaborazioni sperimentali con Ivano. Nel momento in cui ci si preparava per gli stage in azienda il COVID ha fermato tutto, l’impegno nella gestione di questo periodo da parte dei responsabili del corso è stato encomiabile, nonostante l’istituto chiuso, gli stage che sarebbero dovuti iniziare da lì a poco e le attività in aula fossero terminate, hanno trovato il modo di far sentire la loro presenza e di dare agli studenti la percezione di essere ancora pienamente coinvolti nelle attività.
Il 15 luglio 2020 finalmente è stato possibile svolgere lo stage al consorzio di Bonifica di Piacenza, in piena pandemia il Consorzio ha messo a disposizione materiali tecnici, spazi e mezzi che hanno permesso la realizzazione di uno studio sul monitoraggio delle attività agricole nel territorio piacentino. Alla fine, finalmente, l’esame, a metà ottobre, con tre mesi di ritardo io e i miei compagni abbiamo ottenuto la qualifica di TECNICO PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE- ESPERTO DEI PROCESSI GEOMATICI.
La collaborazione tra me ed Ivano Baroni, collega di corso, nasce di fatto già durante le prime lezioni, dove mi sono visto coinvolgere come studente in diversi progetti sperimentali, dove ho potuto approfondire, proprio quelli che poi erano gli argomenti che mi appassionavano di più, è stata una di queste attività fra l’altro che mi ha permesso di impiegarmi nella fotogrammetria aerea da drone e nella metrologia 3D nel rilievo del territorio e che mi ha fatto conoscere realtà con le quali ancora oggi collaboro abitualmente in diversi progetti di monitoraggio e rilievo del territorio.
Superato l’esame ci siamo risentiti e mi è stato proposto dal Centro e da Ivano di partecipare al nuovo corso, “visto che hai aiutato alcuni dei tuoi compagni l’anno scorso nelle esercitazioni GIS ti andrebbe di fare qualche esercitazione come insegnante nel nuovo corso IFTS?” Ed ecco che mi sono trovato a seguire i nuovi studenti, alla fine per tutto il loro percorso, accompagnandoli da prima nell’ingresso nel mondo GIS e del telerilevamento, nelle esercitazioni pratiche e nelle elaborazioni dati poi.
GEO4 nasce dall’attività svolta durante lo stage e dai vari progetti discussi con Ivano durante il corso, ci siamo incontrati e rianalizzando quelli che erano i dati ci siamo resi conto di avere tra le mani qualcosa di “potente”, ci siamo chiesti: “visto che riusciamo a sapere come viene sfruttato il suolo agricolo, volendo anche di tutto il mondo, riusciamo a fornire un servizio che metta a disposizione di chi gestisce la risorsa idrica l’accesso a questi dati in maniera organizzata e accessibile e quindi calcolare il bilancio idrico del comparto agricolo ad esempio in Emilia Romagna?” “yesss” e ancora: “ma tutto questo suolo lasciato incolto non potrebbe aiutarci nello stoccaggio geologico del carbonio?”, “ci dovranno pur essere delle pratiche agricole che risultino redditizie per chi le pratica ma che al contempo ci aiutino a bilanciare il nostro impatto sulla natura, d’altronde viviamo in uno dei posti più inquinati al mondo…” queste sono solo alcune delle domande a cui abbiamo cercato di rispondere durante il nostro cammino verso la realizzazione di GEO4 realtà che nasce e vive al centro Sperimentale Tadini.
In tutto questo alla fine del corso il network di contatti presente al Centro è stato di grande aiuto per la mia attività lavorativa, aperta la partita IVA come libero professionista ho trovato il mio spazio nel rilievo del territorio con tecniche fotogrammetriche e Lidar da drone, in particolare collaborando in maniera continuativa con la startup DIFLY di Parma, portando a termine lavori per studi privati, architetti e enti come AIPO, PROVINCIA DI PARMA, GALBANI e BORMIOLI in ambiti come il dissesto idrogeologico, il monitoraggio fluviale, rilievo del costruito civile e commerciale.
Frequentare e portare a termine il corso al Centro Tadini è stato come mettermi un vestito cucito su misura, l’impegno è stato tanto, alcune materie sono state più ostiche di altre ma il tema ambientale, la tecnologia e l’idea di poter intervenire in qualche modo per migliorare il nostro rapporto con la natura rendono lo studio e il lavoro adesso interessante e facile da affrontare anche quando la pressione è tanta.
Andrea Lombardelli